Alessandro Borghi excites the audience to the Italian Movie Award

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Pompei 5 agosto 2018

Nella serata di sabato 4 agosto, Alessandro Borghi ha conquistato il pubblico dell’Italian Movie Award. Un lunghissimo red carpet in cui l’attore si è concesso calorosamente ai numerosi fan.

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Prima dell’incontro con l’ospite, la proiezione del cortometraggio in concorso Nel suo mondo, alla presenza di Cristian Scardigno, che lo ha scritto e diretto.

Madrina della serata, Eleonora Pieroni, conduttrice di The Italian Movie Today che si svolge a New York, attrice italiana al lavoro in una serie tv italo-americana, e nel cast di due film che vedremo prossimamente: Nato due volte, di Pierluigi Di Lallo con Fabio Troiano, e Copperman con Luca Argentero.

 

Alessandro Borghi partecipa all’anteprima a Pompei di Napoli velata di Ferzan Ozpetek e introduce il pubblico al film: “Ferzan è molto bravo a mettere a suo agio gli attori. Questo ha facilitato me e Giovanna [Mezzogiorno] nella scena di nudo, che trovo estremamente elegante nonostante avesse tutti i presupposti per non esserlo. Io e lei ci siamo confrontati e ascoltati molto, ma è importante che gli attori si sentano liberi sul set e questo è merito del regista. Ferzan è un esteta. Non cura solo la sceneggiatura ma anche l’immagine. Abbiamo lavorato in posti bellissimi dove è normalmente complicato accedere. Purtroppo non ho avuto molto tempo per visitare Napoli se non i luoghi del set”. Alla domanda sul tema della verità, affrontato da Ferzan Ozpetek nel film, risponde: “Tutti noi la viviamo in modo diverso. Qualcuno non la vuole conoscere. Io la cerco appena mi sveglio la mattina. Nel finale di ‘Napoli velata’ ognuno riconosce un senso diverso. Non c’è una sola verità”.

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Prosegue parlando del suo rapporto con la città: “Napoli è come Roma, c’è cuore, passione e impulsività. Durante le riprese, ho trovato una città cambiata, decisamente in meglio, a differenza di Roma. La Napoli di Ozpetek è molto diversa da quella che siamo stati abituati a vedere negli ultimi anni, ad esempio in ‘Gomorra – La Serie’. È fatta di cose belle, immersa in un thriller che non intende affrontarne i problemiTre cose di Napoli che mi porto dentro? Lo spirito, la fisicità e l’accoglienza dei napoletani”.

 

Borghi è protagonista di alcuni videoclip, tra cui Tutto qui accade dei Negramaro e Questa stupida storia d’amore dei Thegiornalisti.“Fare videoclip è divertente per un attore, che non vive la componente di ansia legata alla prestazione. Alla fine è come se non avesse neppure cominciato a lavorare. Si fa tutto in un giorno. E’ tutto molto intenso, ritmato dalla musica ad alto volume e veloce. Quando sei pronto a girare sul serio il videoclip è finito”.

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Il futuro del cinema? “Gli esercenti dovrebbero cominciare a comportarsi come persone che vogliono portare la gente al cinema. Spesso le sale sono in stato di abbandono e hanno costi proibitivi: una famiglia non può spendere 50 euro per una serata. Il cinema è un culto. Non può e non deve morire, è uno dei fondamenti della nostra cultura, è un nostro patrimonio. Piattaforme come Netflix e sale non devono essere concorrenti. Ogni anno non perdiamo occasione di dimostrare che siamo capaci di fare come gli americani ma con un trentesimo delle loro risorse economiche: ‘Non essere cattivo’ di Claudio Caligari è costato 700mila euro (distribuito in 30 copie, che divennero 15 dopo la nomina agli Oscar, per lasciare spazio ai cinepanettoni: il paradosso del nostro sistema cinema); ‘Il più grande sogno’ di Michele Vannucci ne costò 30mila (e lo portammo a Venezia); giriamo un film di Sergio Castellitto [che lo ha diretto in ‘Fortunata’] in sole due settimane, e in ‘The Place’ di Paolo Genovese, che vede la partecipazioni di molti attori, ognuno di noi ha avuto solo 3 giorni per girare.

Dell’America, apprezzo l’informalità. Alla riunione con Netflix, il CEO mi ha accolto sulla sdraio in infradito. A noi piace fare i seri. A noi piace fare e non essere, invece dovremmo essere e non fare. La globalizzazione (vedi Netflix) è la nostra grande fortuna. Per fare i film cerca talenti, non raccomandati”.

 

Il Futuro per Borghi? “Sarà più bello del passato. Mi sento parte di un grande cambiamento che sta coinvolgendo da dieci anni a questa parte il cinema italiano, sono un piccolo ingranaggio di questa macchina”.

 

L’attore, che rivedremo al Lido nei panni di Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle, dopo essere stato padrino della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2017, rilascia al pubblico e ai ragazzi del Master alcune dichiarazioni sul suo modo di affrontare il mestiere di attore ma che, più in generale, ci dicono molto sul suo modo di vivere: “Sono cresciuto in borgata, circondato da molte persone che mi hanno aiutato nella costruzione dei miei personaggi, anche quello di Aureliano in ‘Suburra – La serie’. Per fare questo lavoro bisogna saper andare d’accordo con tutti. Ci sono colleghi, bravissimi attori, che litigano con il direttore della fotografia. Ma che sei scemo? Ti fanno fare tutto il film in ombra. Abbiamo un grande privilegio: lavorano tutti tranne noi, per citare [Valerio] Mastandrea. L’unica difficoltà è imparare a gestire il tempo che ti porta a fare una scrematura naturale degli affetti, liberandoti delle zavorre”.

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Alessandro Borghi ha ricevuto il Premio Italian Movie Award dalla madrina della serata Eleonora Pieroni.


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